Rapina e spaccio, arrestati padre e figlio: in casa un arsenale
Brugherio. Il 27 febbraio, intorno alle 7 del mattino, è scattato uin blitz dei carabinieri di Brugherio. Un’operazione brillante e a colpo sicuro che ha portato in manette padre e figlio, originari di Reggio Calabria, residenti a Brugherio.
A.B., 33 anni, celibe, nullafacente, già pregiudicato per reati contro il patrimonio, è stato infatti identificato come l’autore della rapina perpetrata il 6 gennaio 2013 alle 22 circa, all’interno della pizzeria “Fuori di pizza”, di Brugherio, in via Teruzzi nr. 57.
In quella occasione A.B., insieme ad un complice, fece irruzione con il volto coperto da passamontagna e pistola in pugno. Momenti di autentico terrore per clienti e personale del locale, costretto a consegnare al malvivente circa 600 euro in contanti.
E’ stata però la perquisizione in casa del rapinatore a riservare soprese. E così è finito in manette anche il padre del giovane, con l’accusa di detenzione illegale munizioni e armi clandestine e detenzione ai fini spaccio sostanze stupefacenti. Nel corso del processo ci sarà l’occasione di dimostrare di chi fosse effettivamente la merce, ma sta di fatto che D.B., nato a Mammola (RC) nel 1953, residente, incensurato, guardia particolare giurata, aveva con sè 45 grammi di cocaina, un bilancino di precisione per il dosaggio, una pistola marca Walther calibro 7,65, modificata con silenziatore, con matricola abrasa e colpo in canna, completa di caricatore con sei proiettili. Oltre a questo in casa di padre e figlio i carabinieri hanno trovato:
1 silenziatore di acciaio/alluminio compatibile con la suddetta arma di forma cilindrica della lunghezza di 17,5 cm. E diametro di 4 cm.;
1 pistola marca bruni mod. P4 cal. 8 mm priva di matricola con relativo caricatore;
130 proiettili calibro 7,65;
8 proiettili calibro 38 special.
Inutile aggiungere che tutto l’arsenale era custodito illegalmente. Padre e figlio sono stati quindi portati in carcere.