Via Adda, approvati i nuovi criteri per il diritto di superficie
Concorezzo. Il rebus del comparto 8 di via Adda è finalmente risolto. Questa sera il Consiglio comunale ha approvato (astensione del gruppo “Il Centrosinistra”) i nuovi e corretti criteri per il calcolo del cosidetto “diritto di superficie”, l’opportunità offerta ai residenti delle case di cooperativa di diventare a tutti gli effetti proprietari (in alternativa dopo 99 anni dal rogito gli alloggi tornano di proprietà del Comune). Una vicenda che si è trascinata per mesi non senza proteste dei residenti, errori di calcolo, assemblee infuocate.
Già mercoledì sera l’assessore al Territorio, Walter Magni, aveva incontrato in assemblea pubblica una delegazione di una sessantina di cittadini, illustrando di fatto quanto poi il Consiglio ha ratificato giovedì sera.
Nelle precedenti perizie, infatti, erano emerse incongruenze che sono state corrette anche tenendo conto delle modalità imposte per legge dalla Corte dei conti. Tra i criteri è stato adottato il valore minimo di 2000 euro al metro quadro del borsino immobiliare, si è tenuto conto in maniera più corretta del numero dei box e dei posti auto realizzati nei differenti otto interventi immobiliare ed è stato inserito uno “sconto del 6 % sul borsino legato alla scarsa performance energetica degli edifici, arrivando così ad un valore medio di 1880 euro.
“I valori medi diversi tra cooperative perché sono diversi gli interventi fatti – ha precisato Magni in aula – Accetto il modus operandi imposto dalla legge, anche se personalmente avrei preferito applicare un sistema non legato al valore dei singoli appartamenti ma al fatto che la cittadinanza concorezzese tutta ha concesso quell’intervento complessivo, e quindi avrei tratto tutti allo stesso modo, a prescindere dalla differenza tipologica degli alloggi creati. Ma la situazione è questa, un intervento sui genersi con 8 cooperative differenti e con 8 interventi differenti”.
Tra le novità annunciate da Magni, la piena disponibilità del Comune a creare le condizioni per fare rogiti accorpati per spalmare i costi del notaio.
Antonio Lissoni del Centrosinistra ha motivato l’astensione del suo gruppo parlando di vicenda troppo travagliata.