December 10, 2024
#Cultura

Buon viaggio, don Ercole!

Concorezzo. Un carattere severo, a volte burbero, sicuramente determinato. Una fede vera, solida, consapevole, illuminata. Don Ercole Gerosa, sacerdote concorezzese, è tornato alla casa del Padre all’età di 96 anni. Si è spento giovedì 21 novembre in un letto della Rsa di Segrate, in provincia di Milano.

“Carissimi – è stato l’annuncio fatto dalla Parrocchia concorezzese – sazio di giorni, alla veneranda età di 96 anni, si è spento oggi nella RSA di San Bovio in Segrate (MI) il nostro caro don Ercole Gerosa. Lo ricordiamo con affetto e gratitudine per i suoi 68 anni di ministero spesi per la chiesa e nell’annuncio del Vangelo. Ora celebra l’eterna Pasqua nel cielo contemplando la gloria del Padre”.

La Salma di don Ercole sarà visitabile nella Chiesa di Sant’Eugenio di Concorezzo, in via F. Meda, 15: oggi, venerdì 22 Novembre, dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 21  e domani, sabato 23 novembre,  dalle 9 alle 12.

Il Santo Rosario sarà recitato nella chiesa di S. Eugenio stasera, venerdì, alle 20.30 mentre le esequie verranno celebrate domani, sabato, alle 15 in Chiesa Parrocchiale dei SS. Cosma e Damiano a Concorezzo.

Riproponiamo qui la sua storia nell’intervista che il fondatore di Concorezzo.org, Massimiliano Capitanio, gli fece per il Giornale di Vimercate nel 2006 in occasione dei 50 anni di sacerdozio.

DON ERCOLE, SACERDOTE E GIORNALISTA ILLUMINATO

(di Massimiliano Capitanio)

Monza, 26 settembre 2006. «Un articolo, non un romanzo, mi raccomando».

Esordisce così, nel suo studio al Centro giovanile di San Fruttuoso, don Ercole Gerosa.
E lui, 78 anni di vita vissuta portati con vulcanica intelligenza, che la comunicazione scritta e televisiva l’ha vissuta in prima persona, sa bene che, a raccontare 50 anni di fede straordinariamente intensi, il rischio di incappare in un racconto c’è tutto. Ma lui vuole così, l’essenziale.
Il segno lasciato, d’altra parte, è testimoniato dal calore dei fedeli che, domenica, alla messa in oratorio maschile di Concorezzo, l’hanno festeggiato con sincerità e affetto.
Anche se da tempo dirige il centro monzese di via Tazzoli, don Ercole le proprie radici le ha saldamente piantate a Concorezzo («Uno sulla carta di identità dovrebbe avere il proprio paese, non quello dell’ospedale dove nasce», precisa), che ha dato i natali anche ai suoi sette fratelli, tra cui suor Maria Rosa, clarissa al monastero di san Lorenzo in Panisperna, e Oreste, l’unico rimasto nella casa di via Libertà, nella Curt del Negus.

Don Ercole è nato 78 anni fa a Concorezzo, e lì, giovanissimo, ha iniziato a lavorare nella ditta «Vismara», frequentando le scuole serali di disegno per specializzarsi. Poi il percorso nei seminari di Seveso e Venegono, dove ha affinato gli studi classici e teologici fino all’ordinazione nel 1956, il 28 giugno. Quindi il cammino a contatto stretto con le comunità: due anni ad Aicurzio e poi alla periferia di Rho per dare vita alla parrocchia di san Michele.
Chi segue le sue prediche concorezzesi alla messa domenicale delle 9 conosce bene la sua forza comunicativa, la sua immediatezza, quelle parole che trasportano immagini e messaggi. Una dote quasi innata, che fu colta già negli anni Sessanta dall’allora cardinal Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano dal 1963 al 1979. L’alto prelato affidò a don Ercole il compito di seguire il mondo della cultura, dell’insegnamento e della comunicazione, anche televisiva, che stava assumendo ormai un ruolo imprescindibile. Passando dall’Istituto «Bonomelli» di Gallarate, don Ercole si fermò poi per 13 anni come insegnante al collegio arcivescovile di Seregno. Poi nel 1978 un vero e proprio incarico per l’apostolato tramite la comunicazione radiotelevisiva.

E anche se il sacerdote ora non vuole i riflettori su di sè, in molti ricordano bene fino dove portò questo suo compito. E ora, direttore del Centro giovanile internazionale di via Tazzoli, continua la sua missione anche attraverso l’insegnamento, i corsi di cultura religiosa e le conferenze avendo sempre nel cuore Concorezzo, dove è anche co-fondatore dell’«Archivio storico».

In 28 anni di guida del centro sociale di san Fruttuoso, don Ercole, ha visto passare migliaia di Giovani che hanno formato una vera e propria comunità che negli ultimi tempi è diventata sempre più mondiale e multiculturale. Don Ercole accoglie tutti, fino ai 35 anni di età, continuando la sua missione pastorale aperta a quanti, durante il soggiorno vogliono avvicinarsi alla religione. operai, studenti, insegnanti, infermieri, giovani carichi si sogni e di speranze per il futuro e determinati a riuscire nei loro obbiettivi.
A Concorezzo, don Ercole sta dedicando la sua passione e la sua penna, essendo ormai in fase di stampa il libro «I catari di Concorezzo» che uscirà a breve per i tipi di Ronchi, «editore concorezzese», ci tiene a precisare.

Quanto ai cinquant’anni di fede, don Ercole non vuole porre l’accento su qualche episodio particolare, nè raccontare dei suoi viaggi, delle tante persone che gli hanno mandato messaggi di congratulazioni da tutto il mondo, insomma, di «quelle cose che vanno bene per un romanzo, ma non per un articolo». Come il fatto che, per la messa in oratorio, avrebbe indossato una pianeta (veste sacra), appartenuta a Giovanni Paolo II…