L’ambasciatrice serba accoglie il regista Mavero

Concorezzo. Un docufilm per parlare di arte. Un racconto vero, appassionante e ricco anche di storia, perché inevitabilmente l’arte subisce l’influenza del contesto. E, a volte, ha anche quella forza esplosiva per cambiarne il corso, oltre a raccontarlo.
Ci sono pagine di guerra fredda, di regimi ma anche di speranze e ribellioni nel film diretto dal regista concorezzese Matteo Mavero e dedicato a Radomir Damnjanovic Damnjan, artista serbo-italiano, classe 1935, oggi residente a Milano. Alla regia, insieme a Mavero, anche un altro concorezzese, Giacomo Cordisco.
Damnjan è un pittore e artista concettuale che ha sempre sfidato le convenzioni con una ricchissima produzione che spazia dalla pittura alla foto, dai video alle installazioni.
Ha esposto alla Dokumenta di Kassel (1964), alla Biennale d’Arte di San Paolo (1963), alla Biennale di Parigi (1965), alla Biennale di Venezia (1966, 1976), alla Biennale di Tokyo (1967) e alla Biennale Internazionale dei Giovani Artisti Danuvius (1968).
La scorsa settimana si è tenuta l’anteprima del documentario presso la sede dell’Ambasciata della Serbia a Roma, con i saluti introduttivi dell’Ambasciatore della Serbia in Italia, S.E. Sig.ra Mirjana Jeremić.
Nel suo discorso, l’Ambasciatore ha evidenziato come l’artista abbia saputo incarnare lo spirito e la cultura serba attraverso le sue opere. Ringraziamenti a Mavero per aver ben raccontanto la vena artistica di Damnjan. Il film, ha spiegato l’ambasciatrice, rafforza i legami culturali tra Serbia e Italia.
A produrre il documentario/tributo la Artery Film, casa di produzione fondata nel 2021 e nata dalla passione di Mavero che riesce a creare un ponte fra arte e spettatore. Una caratteristica che gli ha permesso di farsi conoscere rapidamente anche grazie ad un cortometraggio “121”, che ha ricevuto numerosi premi in festival cinematografici.
Giacomo Cordisco
Nella sua presentazione su Io Donna si legge:
Classe 1989, dopo aver conseguito il diploma di geometra, inizio a lavorare in un agenzia di comunicazione e grafica nell’ambito del no profit.
Da subito capisco che non sarà il lavoro della mia vita. Inizio così a collaborare come fotografo anche presso rinomati club di milano e dintorni come reportagista di eventi. Dopo 3 anni di notti insonni decido che la mia passione per la fotografia non può rimanere tale e decido quindi (non curante della crisi) di abbandonare l’agenzia per iniziare un’avventura. Adesso insieme agli eventi (come ad esempio la presentazione della nuova linea Pirelli presso lo store di C.so Venezia) collaboro con alcune testate giornalistiche nell’ambito della moda.
Nelle foto il regista Matteo Mavero con l’ambasciatrice serba e con i genitori Carmen Trussardi e Fernando Mavero e l’onorevole concorezzese Massimiliano Capitanio, presente all’anteprima.