Shoah e foibe insieme, il sindaco mette fine alle ideologie sui morti

giornate2015.JPGConcorezzo. Una lettera per dire che la storia ci parla. Una lettera per dire che l'orrore non si dimentica. Una lettera per creare un futuro migliore ricucendo gli strappi del passato. Ha scelto la strada migliore, quella del dialogo aperto con i giovani, il sindaco Riccardo Borgonovo per celebrare, senza inutili retoriche, le date del 27 gennaio e del 10 febbraio che rendono giustamente infinita l'eco delle immani tragedie dei campi di concentramento nazisti e delle foibe dei partigiani comunisti di Tito. 

La lettera del primo cittadino è tutt'altro che un colpo di spugna buonista. E' un invito all'analisi, alla riflessione, alla conoscenza, alla deposizione di slogan e ideologie in nome dello studio, della lettura, della comprensione. Leggere per sapere, leggere per capire, legge per essere consapevoli senza il bisogno di essere indottrinati.

Una bella iniziativa che apre direttamente le porte della bella biblioteca di via De Capitani dove sarà presente un'ampia scelta bibliografica. Per non dimenticare

LA LETTERA

borgonovo_riccardo.jpgCare alunne e cari alunni,

Quest’anno, in occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria, il 27 gennaio, e del Giorno delle Foibe, il 10 febbraio, ho pensato di scrivervi questa lettera, immaginando di parlare direttamente con ciascuno di voi perché credo sia importante condividere qualche riflessione su quegli eventi così gravi della storia del nostro Paese e dell’Europa e sul significato di ricordarli solennemente.

Il 27 gennaio di 70 anni fa, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa varcarono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, liberando i pochi superstiti. Attraverso quei soldati fu il mondo, incredulo e inorridito, a spalancare gli occhi sull’atroce realtà dello sterminio nazista del popolo ebraico, perpetrato e attuato con metodo e con crudeltà disumana. Questa data in tutto il mondo ebraico celebra appunto il ricordo  dell’olocausto ebraico. Il 10 febbraio è la data scelta dallo Stato Italiano per ricordare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra della complessa vicenda del confine orientale.

Perché ricordare tutto ciò? Perché conservare memoria di due storie così diverse e però simili per la violenza, l’ingiustizia, l’intolleranza che ne sono state cause e sostanza? Perché valga da monito, perché tutto questo non ritorni mai più. Perché noi tutti, e voi giovani per primi, dobbiamo tenere alta la guardia contro ogni germe di sopruso e sopraffazione, esercitare ogni giorno senso di giustizia e libertà, denunciare le sopraffazioni e combatterle con ogni mezzo. Non dovete rinunciare mai a pensare con la vostra testa, anche quando può apparire più semplice o più comodo reprimere la propria coscienza e accodarsi con vigliaccheria al richiamo di prepotenti e fanatici.

Per avere memoria bisogna però conoscere, e per conoscere bisogna leggere, vedere, raccogliere testimonianze, informarsi, ascoltare il passato per poter guardare con lucidità e consapevolezza il presente.

Immagino che nelle vostre aule queste ricorrenze rappresentino appunto momenti di conoscenza del passato e di riflessione che i vostri insegnanti vi aiutano a costruire e a sviluppare.

Ecco, il mio invito è a proseguire sulla strada di questa conoscenza, a soffermarvi su queste ricorrenze con profondità e con curiosità, a condividere anche con le vostre famiglie un’esperienza di ricordo e di riflessione rivolta anche al presente, purtroppo funestato nel mondo e anche in Europa dalla violenza e dal ritorno di terribili fantasmi che paiono non essere ancora sconfitti.

Concludo dunque ringraziandovi per l’attenzione e ricordandovi che, come ogni anno in occasione di queste giornate, presso la biblioteca comunale di via De Capitani potrete trovare un’ampia bibliografia sull’Olocausto e sul dramma delle Foibe alla quale attingere per coltivare la memoria di questo nostro passato doloroso e mai sufficientemente ripensato.

Il sindaco

 

Riccardo Borgonovo