A Usmate Velate una moschea, ma il sindaco non la vede
Usmate Velate. Per giorni la Lega ha denunciato la presenza di una moschea abusiva in un capannone di via dell’Artigianato, che ovviamente non ha nessuna destinazione urbanistica per ospitare luoghi di culto. Eppure il sindaco di centrosinistra e il candidato sindaco della stessa coalizione hanno negato l’evidenza. Quando i carabinieri hanno constatato definitivamente la realtà dei fatti (il centrosinistra aveva parlato di fake news), è esploso il caso politico.
LA DENUNCIA. Il candidato sindaco della Lega, Daniele Ripamonti, chiede al candidato del PD di farsi da parte. “Sullo stabile in via dell’Artigianato i carabinieri hanno scritto due verbali nel giro di tre settimane. Il contenuto è eloquente. Lisa Mandelli ha mentito pubblicamente sul contenuto di documenti delle Forze dell’Ordine. Comportamento indegno e illecito”, punta il dito Ripamonti. “Il candidato e consigliere uscente Lisa Mandelli e i membri dell’attuale maggioranza si sono pertanto resi protagonisti di un atto gravissimo, la prima mentendo sia pubblicamente, sia attraverso i mezzi di comunicazione circa il contenuto di verbali delle Forze dell’Ordine, i secondi avallandone il comportamento pur essendo a conoscenza dei verbali regolarmente trasmessi all’Amministrazione. Siamo oltre la scorrettezza, siamo nell’illecito. Una figura di questo tipo, che commette un fatto così grave ancor prima di cominciare ad amministrare non è degna di fare il sindaco. Chiedo che, per decenza e un minimo di onestà intellettuale, chieda scusa e si ritiri dalla contesa elettorale di questa domenica!”.
ALLERTATI PREFETTURA E MINISTERO DELL’INTERNO. “La legge regionale sui luoghi di culto parla chiaro e spiace che il sindaco abbia negato fino all’ultimo secondo l’utilizzo illegale e abusivo di un capannone trasformato in moschea. Ha fatto bene il candidato sindaco Daniele Ripamonti a denunciare il caso e a chiedere il ritiro dalla competizione elettorale della rappresentante di centrosinistra, perché una Amministrazione che mente ai cittadini non è degna di rappresentarli. Oggi stesso ho sollecitato personalmente l’intervento da parte del Prefetto Patrizia Palmisani e del sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, ricevendo garanzie di massima attenzione al caso e di coinvolgimento delle Forze dell’ordine per garantire controlli, sicurezza e legalità. La libertà religiosa è un diritto sancito dalla Costituzione, ma le leggi vanno rispettate: e con Daniele Ripamonti sindaco è evidente che in via dell’Artigianato non sorgerà nessuna moschea”, spiega Massimiliano Capitanio, deputato della Lega.
IL VERBALE. In un verbale dei carabinieri del 17 maggio si legge testualmente che, nel capannone situato in via dell’Artigianato n.40, il durante due servizi effettuati nei giorni 15 e 16 maggio, entrambi in orario serale “all’interno di tale spazio (…) vi era un numero elevato di autovetture in sosta mentre, dal capannone in questione, entravano ed uscivano numerose persone, tutte di origine nord africana”. I carabinieri riportano altresì che “chieste spiegazioni al responsabile dell’associazione, presente anch’egli in loco (…) questi riferiva che le persone che avevano accesso all’interno del capannone erano in tale luogo poché era stato creato un punto di aggregazione per coloro di fede islamica, che mangiavano assieme, chiacchieravano e pregavano, senza però qualificarlo come luogo di culto. A ciò gli veniva contestato l’illecito uso dell’immobile il quale era classificato come ad uso industriale, ma egli ribadiva che, tramite i suoi legali, si stava attivando per la variazione della qualificazione. Nonostante la sua giustificazione poco plausibile, gli veniva riferito che sarebbero stati presi gli opportuni provvedimenti da parte degli Uffici preposti”.