September 16, 2024
#Dalla Brianza

Riapre (in prova) il Parco di Monza

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parco_monza_cadregun.jpgMonza. Riapre il Parco di Monza, il polmone della Brianza, la perla verde della Lombardia, il tempio mondiale dell’automobilismo, il quarto parco cintato più grande d’Europa. “Faremo tre giorni di “prove generali”: abbiamo pensato che solo così potremo testare sul campo il senso di #responsabilità dei cittadini e la tenuta del sistema dei controlli. Per questo apriremo il Parco (esclusi i Giardini Reali) da mercoledì 13 maggio a venerdì 15 maggio e solo dopo, dati alla mano, valuteremo una possibile graduale apertura. La decisione è maturata soprattutto alla luce della curva dei contagi che le autorità sanitarie mi hanno confermato in discesa: 9 i nuovi casi martedì, 5 mercoledì, 3 ieri e 8 oggi. Se il trend sarà confermato penso si possa aprire più di uno spiraglio”. Questa la decisione del sindaco di Monza, Dario Allevi. Il Parco di Monza è uno tra i maggiori parchi storici europei, il quarto recintato più grande d’Europa e il maggiore circondato da mura. Ha una superficie di 688 ettari ed è situato a nord della città, tra i comuni di Monza, Lesmo, Villasanta, Vedano al Lambro e Biassono.

Nella foto “il cadregun”, Lo scrittore. Nell’ottobre del 2005, in occasione delle iniziative legate alla celebrazione del duecentesimo compleanno del Parco di Monza, la Rottapharm dona alla città la maxi installazione di Neri che appare come un monumento e che rappresenta la prima proposta di un percorso artistico nella verde cornice che va a unirsi a quel che oggi rimane della Voliera per umani di Giuliano Mauri. La gigantesca opera composta da una sedia alta 10 metri e da un tavolo alto 7,50 e largo 11 metri, in legno e acciaio per un peso totale di oltre 4 tonnellate, è posta permanentemente nel cuore del parco cittadino. Un significato profondo lega Lo Scrittore alle ubicazioni scelte: dapprima Villa Ada a Roma, successivamente Hampstead Park a Londra. L’opera, come spiega lo stesso Neri, “celebra la solitudine dello scrittore”, simboleggiando il processo creativo della scrittura, che obbliga ad un isolamento totale dal mondo esterno paradossalmente indispensabile a descriverlo. Annulla i limiti imposti dagli spazi espositivi e si inserisce armoniosamente in luoghi di frequentazione quotidiana, instaurando un legame profondo con la natura circostante così da generare la poesia del surreale mediante quella chiave che inverte il modo di leggere la quotidianità e che è comprensibile a tutti. La questione delle dimensioni rimane fondamentale poiché riporta il dibattito sull’importanza della funzione dell’arte pubblica, fuori dai musei e dalle mostre e che eroga quotidianamente una sua piccola quantità di messaggi: questa è la funzione delle installazioni oggi.