142 concorezzesi senza casa, basta con i bisognosi “abusivi”
Concorezzo. 142 cittadini aspettano pazientemente, in lista di attesa, di vedersi assegnata una casa comunale per cui avrebbero tutti i requisiti. Per questo l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Riccardo Borgonovo (nella foto) ha deciso di mettere mano alla situazione delle case popolari, prevalentemente concentrate alla Palazzina e a Rancate. Per decenni democristiani e sinistra hanno di fatto chiuso un occhio, e così è possibile trovarsi di fronte…
a singolari casi di cittadini che non pagano alcun affitto da dieci anni, con arretrati anche di parecchie migliaia di euro. E magari non hanno nemmeno i requisiti per abitarvi. Non è escluso che prossimamente possano partire ingiunzioni e sfratti, ma il sindaco tiene a spiegare bene, attraverso concorezzo.org, la strategia del Comune.
“Noi abbiamo il dovere di lavorare sodo e bene per dare almeno una speranza a tutti quei cittadini che ci chiedono un tetto o un aiuto per avere una casa – spiega il borgomastro – Stiamo pensando a nuove forme con le Ers, edilizia residenziale sociale, ad affitti calmierati, al diritto di riscatto, in modo che chi paga l’affitto possa diventare dopo 20 anni proprietario dell’immobile: garantiremmo così la certezza dell’affitto e allo stesso tempo responsabilizzeremmo gli inquilini al rispetto dei muri. Non è ammissibile che oggi alcuni di quelli che occupano una casa popolare prendano a calci le porte, spengano sigarette sugli ascensori o lascino andare a pezzi i locali. Io non voglio parlare di sfratti: voglio che vengano controllati i requisiti, cosa mai fatta nei decenni passati, e si trovi per tutti la situazione più giusta”.
Le case popolari di proprietà del Comune sono circa una trentina. Gli affitti mai versati ammontano a parecchie decine di migliaia di euro. Soldi che, a differenza di quelli della mensa, difficilmente verranno recuperati. Ma si diano almeno gli spazi a chi ne ha diritto.
Tra le beghe avute in eredità, la maggioranza Cdc-Lega-Pdl deve poi sistemare l’ecomostro di via Libertà: la palazzina Erp volunta dalla sinistra e che ora fa “bella” mostra di sè all’angolo con la Provinciale 2. Là dove c’erano gli orti, ora c’èèèè…..
Massimiliano Capitanio