Processo alla Lega, bloccato anche il conto della sezione
Concorezzo. L’inchiesta di Genova contro la Lega Nord è arrivata a frugare nelle tasche dei leghisti concorezzesi. “Come è successo in tante altre città – spiega Riccardo Mazzieri, capogruppo del Carroccio in Consiglio e responsabile amministrativo della sezione di via Manzoni – da ieri è stato bloccato anche il nostro conto corrente. Questo vuol dire violentare la democrazia, anche perché i nostri soldi sono il frutto del tesseramento di centinaia di cittadini di Concorezzo, di donazioni volontarie e di contributi dei militanti. Vogliono farci chiudere la sede? Voglio impedirci di esprimerci democraticamente in piazza e in Consiglio comunale? Credono di fermare la nostra attività in vista del refferendum per l’autonomia del 22 ottobre? Si sbagliano, così facendo ci danno più carica e avvicinano ancora più gente al nostro progetto regionale e nazionale”.
La vicenda. Giovedì 14 settembre il tribunale di Genova ha deciso di sequestrare in modo preventivo e provvisorio diversi conti correnti della Lega Nord dopo le condanne in primo grado ad Umberto Bossi e a Francesco Belsito per l’utilizzo improprio di finanziamenti pubblici. Un sequestro anomalo e preventivo, perché se la condanna in primo grado non veniesse confermata in appello o in Cassazione i soldi dovranno essere sbloccati. Il Tribunale aveva deciso la confisca di circa 48 milioni di euro della Lega (che tra l’altro il Carroccio non possiede), a fronte di somme contestate per meno di 500 mila euro. Il segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini, lo ha definito «un attacco senza precedenti alla democrazia, un atto unico nella storia della Repubblica, una scheggia della magistratura ci vuole mettere fuori gioco».