Lombardia torna arancione, Speranza si è sbagliato
Milano. Con una nuova ordinanza, firmata oggi 23 gennaio, il ministro della Salute Roberto Speranza ha corretto l’errore con cui la Lombardia, lo scorso 16 gennaio, era stata spedita in zona rossa. Una valutazione che il governatore Attilio Fontana aveva immediatamente contestato, annunciando ricorso al Tar. Proprio il contenuto del ricorso ha costretto il ministero e l’Istituto superiore di Sanità a chiedere ulteriori dati, correggendo l’indice Rt. In particolare dalle carte emerge che il ministero non aveva calcolato i dati ospedalieri e mal conteggiato il dato dei sintomatici.
L’errore di Roma nasce quindi dalla mancata valutazione dell’R(t) ospedaliero, come tra l’altro richiesto dal sistema di calcolo degli indicatori adottato con il Decreto Ministeriale 30 aprile 2020. Sono state anche normalizzate le modalità di calcolo dell’R(t) sintomi che, ora, in Lombardia si attesta oggi a 0,82: in questo caso le anomalie anomalie erano dovute principalmente alla variazione della nozione di “guarito” (10 giorni senza sintomi ed 1 solo tampone negativo anziché 21 e 2 tamponi) adottata nella metà di ottobre.
Lombardia è stata riclassificata in zona arancione sulla base della rielaborazione dei dati relativi alla settimana di monitoraggio 4-10 gennaio 2021 che ha portato all’individuazione di un R(t) puntuale inferiore ad 1.25, anziché di 1.4 come erroneamente calcolato nel report di analisi n. 35: il calcolo dell’R(t) inizialmente effettuato, infatti, teneva conto soltanto dell’R(t) sintomi – legato alla data di insorgenza della sintomatologia – e non anche dell’R(t) “ospedalizzazioni” che per la Lombardia era inferiore ad 1 (0,97).
LA SPIEGAZIONE DEL LEGALE DELLA REGIONE
Il nuovo ricorso “non avrà alcuna domanda cautelare”, quindi seguirà i tempi ‘normali’ della giustizia, ma ha come obiettivo quello di “ripristinare la verità dei fatti, dimostrando che l’errore non è stato della Regione Lombardia come dice con forza il presidente Fontana. I dati forniti non sono cambiati. Far passare il concetto che aver integrato un valore su richiesta dell’Istituto superiore di sanità sia cambiare i dati è sbagliato. I dati forniti dalla Regione Lombardia non sono mai stati cambiati e noi siamo pronti a dimostrarlo davanti al Tar”, spiega l’avvocato Federico Freni.
POLEMICHE SUL SERVZIO DEL TG1
“La Lega chiederà con urgenza la convocazione del direttore del Tg1 in Vigilanza. Gli indecenti e falsi servizi confezionati questa sera per giustificare il disastro del ministero della Sanità sulla zona rossa in Lombardia sono solo la punta dell’iceberg. Dopo aver bucato i fatti di Washington e dopo non essersi accorta della crisi di governo, la Pravda del direttore Carboni oggi ha dato sfoggio di un becero giornalismo a tesi, piegato sulle menzogne del ministero della Sanità. Nei due servizi andati in onda non abbiamo sentito nulla sui reali motivi del passo indietro del ministro Speranza, ovvero che l’algoritmo dell’Iss non teneva conto dei dati ospedalieri, oltre ad utilizzare erroneamente il dato dei sintomi. Si è dato, infine, credito alla bugia dei dati rettificati dalla Regione, quando si è trattato invece di una integrazione richiesta da Roma alla luce del ricorso al Tar della Regione”.
Lo dichiarano deputati e senatori Lega in Commissione Vigilanza Giorgio Bergesio, Massimiliano Capitanio, Dimitri Coin, Fusco Umberto Fusco, Elena Maccanti, Alessandro Morelli e Simona Pergreffi