Show di Edoardo Teruzzi per l’addio al Pdl
Concorezzo. “Re Edoardo” va in esilio. Pratagonista assoluto della politica concorezzese fin dai tempi del Pentapartito, Edoardo Teruzzi ieri sera, in occasione del Consiglio comunale, ha compiuto l’ultimo atto della rottura con la maggioranza. Un disamore sbocciato fin dalla vittoria elettorale del centrodestra, quando la squadra di Riccardo Borgonovo non aveva concesso spazi al “baffone”, nè come assessore nè come eventuale presidente del Consiglio comunale. E lui se n’è andato a suo modo attaccando tutti: la Lega, il Pdl, i Cdc, la nuova scuola professionale, il Pgt, la permuta oratorio femminile-Villa Teruzzi. Tutto il suo malumore in un concentrato di sfogo e rabbia che lo ha portato a definirsi “consigliere indipendente”. Una mossa politicamente astuta, che gli libera le mani e le tessere in occasione della rivoluzione in corso nel centrodestra, dove non è chiaro cosa sarà di Berlusconi e nemmeno del Pdl di Alfano-Meloni-Lupi. La maggioranza, di fatto, perde un pezzo che non c’era. Quanto al sindaco Borgonovo dovrà più che altro capire cosa sarà del Pdl.
“Sono stati attacchi politici e non personali – racconta nel d-day Teruzzi, 73 anni, a concorezzo.org – Adesso vorrei fare un mio gruppo, se possibile. Vorrei andare oltre il centrodestra e il centrosinistra, qui la partita è tra conservazione e innovazione. Io voglio riformare, anche perché a livello nazionale sto a guardare. Penso a Concorezzo, e basta. Nulla di personale nemmeno col sindaco, quando lo troverò in giro gli ribadirò che non volevo colpire lui come persona. Mi sono riferito a situazioni precise, con date precise, che testimoniano la sua carenza politica come sindaco”. Per adesso Teruzzi non molla. In vista delle elezioni del 2014, invece, potrebbe pensare a un congedo dalla politica. In stile Teruzzi, immaginiamo.
Politicamente la mossa costringe Pdl, Lega e Cdc a stare ancora più compatti per non perdere colpi in aula, dove già una volta il banco è saltato per mancanza di numero legale. Da questo punto di vista anche le elezioni regionali contribuiranno a fare luce sul futuro (o meno) della per ora solida alleanza.