Colnago, leggenda vivente, cittadino onorario di Concorezzo
Concorezzo. Dici Colnago e ti scorre davanti agli occhi e nella mente la storia del ciclismo italiano e mondiale. Da sabato, Ernesto Colnago, classe 1932, 92 anni compiuti a febbraio, è cittadino onorario di Concorezzo. A consegnargli idealmente le chiavi della città è stato il sindaco Mauro Capitanio al termine della cerimonia fortemente voluta da Brianza D’Epoca, l’associazione presieduta da Fausto Pella e che in città ha aperto le porte di un suggestivo museo in via Petrarca. All’evento hanno collaborato anche Casc e Archivio Storico, presenti con i presidenti Fabio Calloni e Stefano Meregalli.
Una cerimonia di altissimo valore sportivo (VIDEO TGR RAI/RAI SPORT) a cui hanno preso parte leggende del ciclismo come Gianbattista Baronchelli (Giro d’Italia e Tour de l’Avenir da dilettante, medaglia d’argento ai mondiali di Sallanches, due Giri di Lombardia, due Giri del Piemonte, sei Giri dell’Appennino consecutivi e cinque tappe al Giro d’Italia, 94 vittorie da professionista) e Milena Morena Tartagni (ai campionati del mondo su strada si aggiudicò tre medaglie, due argenti e un bronzo; vinse inoltre dieci titoli nazionali, due su strada e otto su pista). Non ha voluto mancare il vicepresidente della Federazione ciclistica italiana, Ruggero Cazzaniga.
La cittadinanza onoraria a Colnago è arrivata al termine di una giornata interamente dedicata al ciclismo, con l’intitolazione di due piste ciclopedonali (lungo la Sp2 Monza-Trezzo e in via San Rainaldo) ad Antonio Mondonico e Gino Scotti, concorezzesi che hanno scritto pagine straordinarie del ciclismo nella costruzione di biciclette e nella direzione delle gare e nel coltivare i sogni dei più giovani.
E’ proprio il legame di Colnago con Mondonico e Scotti a portarlo a Concorezzo, dove vestì anche la maglia della società ciclistica Aurora.
Dopodiché, con intuito raro e dedizione brianzola, Colnago spiccò il volo.
25 Giri d’Italia e 24 Tour de France in qualità di meccanico (lo “scoprì” Fiorenzo Magni) al servizio dei migliori professionisti. Con le bici Colnago hanno corso e vinto più di 250 team, 6.000 corridori totalizzando oltre 7.000 vittorie, 61 titoli mondiali, 11 olimpici, 18 Coppe del mondo e 22 grandi Giri. Nel 1972 arriva la bici superleggera, pesa appena 5,5 kg, che segna un’epoca con il record dell’ora di Eddy Merckx a Città del Messico, record che circa venti anni dopo verrà portato a 55,291 km/h dallo svizzero Tony Rominger. Nel 1969 introdusse le congiunzioni microfuse, molto più resistenti di quelle fino ad allora esistenti.
Nel 1970 dopo la vittoria di Michele Dancelli a Sanremo, su consiglio dell’amico giornalista Bruno Raschi, comparve sui telai costruiti a Cambiago il celebre marchio, l’asso di fiori, conosciuto oggi in tutto il mondo. Con le biciclette Colnago hanno corso tantissimi campioni, quali ad esempio Eddy Merckx, Freddy Maertens, Giuseppe Saronni, Franco Ballerini, Paolo Bettini e Tadej Pogačar, che hanno regalato al costruttore successi in tutte le gare più prestigiose del calendario internazionale[, inclusi due record dell’ora, con Eddy Merckx nel 1972 e Tony Rominger nel 1994.
Molte innovazioni tecnologiche sono state introdotte da Ernesto Colnago, prima su tutte la fibra di carbonio nel mondo delle competizioni, anche grazie a collaborazioni di prestigio come quella che ha legato per decenni il costruttore di Cambiago alla Ferrari.
Prima di congedarsi, Colnago ha firmato il libro d’onore della città di Concorezzo e autografato magliette e biciclette, rigorosamente Colnago.
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