La storia del ciclismo rivive nella casa-museo di Concorezzo
Concorezzo. Le bici, le maglie, i ritagli di giornale, gli accessori sono rigorosamente d’epoca. La passione, invece, è assolutamente attuale e batte forte. Non c’è solo amarcord nel bellissimo progetto che ha trasformato una casa disabitata in via 4 Novembre in un piccolo ma prezioso museo del ciclismo. Sabato mattina, alla presenza di tantissime autorità, l’associazione “Brianza d’epoca”, presieduta da Fausto Pella, ha aperto ufficialmente le porte dell’esposizione a un pubblico di appassionati. La struttura è stata concessa in comodato gratuito da Mab. Due i nomi che hanno segnato in maniera indelebile la storia del ciclismo: il brianzolo Ernesto Colnago, cavaliere del lavoro e soprattutto patron dell’omonimo marchio, e Gianni Motta, indimenticato campione delle due ruote. Colnago, che ha firmato biciclette per i più grandi campioni del mondo, ha ricordato le corse in bici con l’Aurora Concorezzo e la sua prima vittoria in città, quando aveva 15 anni. Motta, 74 anni, è tornato indietro negli anni e alle vittorie da esordiente a Biassono e Oreno. Giocando in casa non poteva mancare un altro signore assoluto del ciclismo, quell’Antonio Mondonico, concorezzese doc e membro di Brianza d’Epoca, che si è ritagliato pagine di storia del ciclismo con le sue biciclette.
Foto di Antonio Mandelli
SFILATA DI AUTORITA’ CIVILI E RELIGIOSE
A impreziosire il libro firma dell’inaugurazione c’era il campione olimpico Marino Vigna, il gionalista sportivo Sergio Meda e tante autorità: il sindaco Riccardo Borgonovo, il vice sindaco Micaela Zaninelli, il consigliere regionale Massimiliano Romeo, il parroco don Angelo Puricelli, l’assessore Antonia Rina Ardemani, i consiglieri Marco Mariani e Riccardo Mazzieri. La cerimonia si è conclusa con un pranzo e la proiezione di video storici presso l’agriturismo La Camilla.
LA STORIA DEL CICLISMO
Entrando nei locali della casa museo di via 4 Novembre si respira materialmente la storia del ciclismo. Bici che hanno già compiuto il secolo di vita, maglie in lana che sono la preistoria degli attuali tessuti tecnici, gagliardetti, borracce, pedivelle, foto e ancora abbigliamento d’epoca e pezzi di ricarmbio. La casa-museo aprirà su prenotazione, sarà officina per il restauro (offrendo anche un supporto qualificato) ma potrà diventare anche un luogo di visite-studio per bambini e ragazzi.
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