Roberto Brambilla (Civica Italiana) attacca il nuovo Statuto: negati di fatto i referendum

 

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Concorezzo. Non c'è più democrazia. O Quasi. E' pesante l'accusa che il leader della Lista Civica Italiana, Roberto Brambilla, muove al nuovo Statuto comunale, recentemente approvato in Consiglio comunale lo scorso 8 aprile. "La Civica italiana – spiega Brambilla - nel ricordare che la Costituzione sancisce che il popolo è sovrano, manifesta la propria delusione nel vedere negati ai concorezzesi gli elementari strumenti di democrazia. La lista civica di Concorezzo nel 2011 ha raccolto centinaia di firme di concorezzesi per chiedere che il vuoto di oltre 13 anni dato dalla mancanza di un regolamento attuativo dei referendum fosse colmato da validi strumenti come il referendum abrogativo e quello propositivo e fosse posto il quorum a zero. Dopo quasi 5 anni di “deliberata sonnolenza” la maggioranza confortata da un PD e un Centrosinistra assolutamente insensibili al tema – costretta dalla necessità di adeguare lo statuto al superamento dei 15.000 abitanti - ha prodotto un regolamento penoso: l'unico voto contrario é stato quello di Rosanna Garofolo. Il resto della minoranza si é semplicemente astenuto".

Secondo Brambilla, che in questo modo mette anche a tacere le voci di un suo "divorzio" dalla Garofolo che ha aderito a Vivi Concorezzo, contesta la mancata prevesione nello Statuto dei referendum propositivi e abrogativi ("che avrebbero permesso ai concorezzesi di evitare l'Aquapark", secondo Brambilla) ma é studiato in modo da rendere impossibile anche l'innocuo referendum consultivo. 

LE CRITICHE DI BRAMBILLA

1) I cittadini per ben 45 giorni dei 60 concessi potrebbero trovarsi a raccogliere le firme senza sapere se il referendum sarà ritenuto ammissibile dalla apposita commissione
2) Per poter indire un referendum sono richieste circa 1200 firme pari al 15% degli aventi diritto quando in altre città questa percentuale é molto più bassa
3) 60 giorni sono un periodo di tempo troppo breve per raccogliere 1200 firme.
4) Il quorum è stato abbassato solo al 40% quando ci sono comuni in Italia che lo hanno azzerato. 5) Il referendum non può essere associato alle elezioni nazionali, regionali o comunali.