Gugia dòra, omaggio alla memoria di Antonio Mondonico

antonio_mondonico.jpegConcorezzo. Nel mondo del ciclismo è stato ed è tuttora un'icona. Icona di ingegno, di passione, di creatività, di eleganza, di silenziosa maestria. Antonio Mondonico, insieme ai figli, ha legato il suo cognome alla storia del ciclismo. Dalla sua officina, originariamente in via Marco Polo a Concorezzo, sono usciti pezzi d'arte usati prima in strada e poi, in parte, custoditi nel museo realizzato in città (Concorezzo, nuova sede per il museo delle bici).

Lo scorso 12 giugno una città commossa aveva dato l'estremo saluto a Mondonico, classe 1941. Ora, a pochi mesi dalla morte, il Comune ha deciso di conferirgli la benemerenza civica, la Gugia dòra, alla memoria. La cerimonia, inserita nelle celebrazioni della festa del paese, si terrà domenica prossima.

Antonio Mondonico aveva seguito le orme del nonno e del papà, dedicando parte della vita a costruire telai di biciclette che diventavano prima opere d'arte e poi pezzi da museo (Bici d'epoca, il fascino di un museo sotto casa) e poi aveva prestato passione ed esperienza per dare vita al progetto Brianza d'Epoca che si è concluso con la nascita di un vero e proprio museo in città.

Ad aprire l'impresa fu Giuseppe Mondonico. Insieme al fratello, iniziò a produrre nel 1929 telai in acciaio fatti a mano utilizzando principalmente tubi Columbus e Falck. Dopo la morte del fondatore nel 1973, Antonio Mondonico gestì l'azienda di famiglia per circa 25 anni, costruendo diversi telai per terze aziende - tra cui Gianni Motta e Colnago - e per molti campioni, come Claudio Chiappucci.

Nella foto il sindaco Mauro Capitanio con Antonio Mondonico all'interno del museo della bici d'epoca di Concorezzo.