Il Monza perde anche il derby con l'Atalanta

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MONZA-ATALANTA 0-2
 
Quinta partita in Serie A e quinta sconfitta per il Monza, che non sembra davvero essere in grado di competere nella categoria, sia per i continui svarioni difensivi che per l’aridità del reparto offensivo, privo di un vero “bomber”. Contro l’Atalanta, issatasi al primo posto in solitaria (mai successo nella sua storia), la squadra allenata da Giovanni Stroppa ha mostrato ancora un bel calcio, spettacolare nei primi minuti, ma alla fine non ha raccolto nulla perché nel calcio vince chi segna, non chi tiene maggiormente il possesso della palla. Salvo clamorose decisioni notturne l’allenatore non verrà esonerato, ma difficilmente salverà la panchina se anche nello scontro diretto di Lecce di domenica prossima (calcio d’inizio alle ore 15) non porterà a casa punti oltre al bel gioco.
 
Contro i nerazzurri bergamaschi Stroppa ha dovuto fare a meno degli infortunati D’Alessandro, Andrea Ranocchia e Carboni, il primo, unico titolare, rimpiazzato ancora nell’“undici” da Caldirola con l’avanzamento sulla fascia di Carlos Augusto. Oggi è rientrato Pablo Mari al centro della difesa mentre l’esordio del neoacquisto Rovella come centrocampista a scapito di Machin e il debutto da titolare di Mota in attacco, preferito a Petagna, sono state scelte tecniche dell’allenatore di Mulazzano. Il tecnico dei bergamaschi Gian Piero Gasperini lamentava invece le importanti assenze di Zapata e Muriel.
 
Davanti a 12mila spettatori, tra cui gli allenatori disoccupati Cristian Brocchi e Massimo Oddo e il commissario tecnico della Nazionale Under 21, Paolo Nicolato, il Monza ha un avvio fulminante. Dopo 30” va vicinissimo alla rete con una conclusione di Caprari al termine di una bellissima azione: Musso respinge. Caprari ci prova anche al 4’ da poco fuori dall’area ma il portiere ospite è straordinario nella deviazione in corner con un colpo di reni. I biancorossi continuano a macinare bel gioco ottimamente orchestrati da Rovella e al 15’ Mota dalla distanza manda alto. L’Atalanta sembra sorpresa dalla vivacità e qualità degli avversari e raramente riesce a rendersi pericolosa. Solo al 38’ Di Gregorio deve parare in due tempi su Ederson. Al 45’ si segnala anche un colpo di testa di Toloi che sfila a lato di poco.
 
Gasperini cambia Zappacosta con Soppy e la mossa si rivela azzeccata: il neoentrato si esibisce in alcune sgroppate sulla fascia sinistra che lasciano il segno. Già al 1’, comunque, Hojlund entra in area dal fondo a destra e prova la conclusione centrando il palo esterno. All’11’ un contropiede dell’Atalanta viene concluso da Koopmeiners con un rasoterra che Di Gregorio blocca. 1’ dopo però un altro contropiede si rivela letale: la combinazione Soppy-Lookman-Hojlund, con quest’ultimo che insacca da due passi, produce il vantaggio orobico. Il raddoppio arriva al 20’: Mota sbaglia un colpo di tacco e l’Atalanta riparte sulla destra con Ederson che “brucia” Caldirola e serve in mezzo dove Marlon insacca nella sua porta in scivolata nel tentativo di contrastare Lookman. Stroppa sostituisce Caprari con Petagna, ma i problemi in attacco non si risolvono, nemmeno dopo l’inserimento di forze fresche a centrocampo (Colpani e Molina entrati rispettivamente per Sensi e Birindelli). Anzi, è l’Atalanta che si rende ancora pericolosa, in particolare al 39’ quando Scalvini finta in area mettendo a sedere Caldirola e poi scarica un tiro che Di Gregorio devia in corner. Il più pericoloso del Monza è Colpani che al 43’ prova l’azione personale concludendo con un sinistro a fil di palo. 2’ prima Izzo aveva fatto i suo esordio in maglia biancorossa sostituendo Caldirola in evidente difficoltà.
 
In sala stampa Stroppa è serafico: “Col senno di poi dico che se potessi tornare indietro farei prima le sostituzioni perché era difficile mantenere certi ritmi. Abbiamo giocato un primo tempo straordinario, con un inizio arrembante. Abbiamo avuto il dominio del campo e occasioni importanti, ma siamo calati verso la fine del tempo. È poi venuta fuori la forza fisica e le capacità della capolista, che ci ha fatto gol in un momento di difficoltà. Nel secondo tempo abbiamo giocato sotto tono. Se ho la fiducia della società? Assolutamente sì. E io credo in quello che faccio. La rosa è stata completata solo l’1 settembre: è stato un peccato non aver avuto prima Rovella perché ha trasformato la squadra. A Lecce finalmente giocheremo una partita contro una concorrente diretta perché l’Udinese vista contro la Roma non lo è. Dobbiamo migliorare sotto l’aspetto tecnico e incrementare la condizione fisica. Dobbiamo continuare a credere in quello che si fa”.
 
Gasperini era naturalmente soddisfatto: “Il primo posto in solitaria è una bella cosa per l’Atalanta, per la città, per i suoi abitanti. Non è mai stata prima da sola in Serie A: si tratta di un bel record, di un premio per i giocatori, per come hanno iniziato questa stagione, con tanta voglia di fare. Sono contento soprattutto per loro. Non guardo i punti di distacco dopo 5 partite. Cercheremo di restare in cima il più a lungo possibile. Sarebbe un altro premio arrivarci alla sosta per il Campionato del mondo. Nei primi minuti continuiamo a soffrire molto: oggi non abbiamo preso gol grazie a Musso. Poi abbiamo preso la partita in mano noi”.