killer

giardiello.JPGConcorezzo. Era diretto a Carvico, in provincia di Bergamo, dove aveva probabilmente intenzione di fare la sua quarta vittima. Claudio Giardiello, imprenditore beneventano di 57 anni, che questa mattina ha ucciso tre persone nel Palazzo di Giustizia di Milano, è stato arrestato anche grazie al fondamentale contributo dei carabinieri di via Ozanam. Sono stati i militari della caserma cittadina, infatti, a intercettare lo scooter Suzuki Burgman di colore grigio con cui il killer si era dato alla fuga dopo la strage. Di lui si sapeva tutto: generalità, volto e targa della moto. Intorno alle 12,40 Giardiello è passato da Concorezzo, percorrendo la Provinciale 2, Monza-Trezzo. All'altezza di via Dante i carabinieri di Concorezzo, impegnati come tantissimi altri militari alla ricerca del pluriomicida, lo hanno finalmente trovato e hanno subito diramato le ricerche via radio. Intorno al fuggitivo si è stretta la morsa dell'Arma: il killer ha proseguito verso Vimercate, per dirigersi poi verso la autostrada A4. Braccato dai carabinieri ha cercato di fuggire nel quartiere Torri Bianche, ma lì è stato arrestato dai carabinieri di Vimercate.

La cronaca della tragedia

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Cronaca

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Il killer del Tribunale sorpreso a Concorezzo e fermato a Vimercate

Concorezzo. Era diretto a Carvico, in provincia di Bergamo, dove aveva probabilmente intenzione di fare la sua quarta vittima. Claudio Giardiello, imprenditore beneventano di 57 anni, che questa mattina ha ucciso tre persone nel Palazzo di Giustizia di Milano, è stato arrestato anche grazie al fondamentale contributo dei carabinieri di via Ozanam. Sono stati i militari della caserma cittadina, infatti, a intercettare lo scooter Suzuki Burgman di

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Concorezzo. E' mistero sulla carta di identità rilasciata dal Comune di Concorezzo e che, falsificata, è stata utilizzata da un killer per la fuga dopo un brutale omicidio. Mentre l'anagrafe cittadina sta verificando la notizia uscita nelle scorse ore sul giornale La Prealpina di Varese, arriva dunque fino alle porte della nostra città una notizia che sconvolse il Comune romagnalo di Misano Adriatico nel 2014. Per un regolamento di conti tra albanesi, Paulin Nikaj, il 17 marzo del 2014, ammazzò il 24enne connazionale Mimet Ziberi davanti a un supermercato. Un delitto efferato: Ziberi venne ucciso con sette colpi di pistola calibro 7.65, sotto gli occhi della moglie incinta e dei due figli piccoli.

 

Dopo l'omicidio, contando su una fitta rete di amici e parenti, Nikaj (condannato a 30 anni di carcere), fuggì in Svizzera e lì fu arrestato in un appartamento di Berna poco prima che potesse partire, sotto falso nome, per gli Stati uniti. In camera aveva una carta di identità rilasciata dal Comune di Concorezzo.

A ottobre dovrebbe appunto aprirsi il processo a carico degli albanesi che coprirono e fiancheggiarono il killer. Tra questi G.L. che, in corcorso, avrebbe confezionato una carta di identità italiana falsa valida per l' espatrio, rilasciata dal comune di Concorezzo, con foto di Nikaj e le generalità di un ignaro cittadino della Brianza. Probabilmente concorezzese.

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Cronaca

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Killer in fuga con una carta di identità concorezzese

Concorezzo. E' mistero sulla carta di identità rilasciata dal Comune di Concorezzo e che, falsificata, è stata utilizzata da un killer per la fuga dopo un brutale omicidio. Mentre l'anagrafe cittadina sta verificando la notizia uscita nelle scorse ore sul giornale La Prealpina di Varese, arriva dunque fino alle porte della nostra città una notizia che sconvolse il Comune romagnalo di Misano Adriatico nel 2014. Per un regolamento di conti tra