Morto in fabbrica, il macchinario non era a norma?

morti_sul_lavoro.jpgConcorezzo. Era a norma il macchinario che, nel 2009, stritolò e uccise un operaio all'interno della Colombo Spurghi? Con la sconcertante lentezza che caratterizza la giustizia italiana, soprattutto quando le vittime non sono illustri, si è aperto a Monza il processo per la morte di Sonhibu Wade, il 45enne senegalese, dipendente di una cooperativa, che perse la vita a fine turno, per le ferite mortali inflittegli da nastro trasportatore che lo aveva trascinato con sè senza bloccarsi. Nell'aula di giustizia è al vaglio l'ipotesi che l'impianto di “cernita e vaglio dei rifiuti solidi urbani non (fosse) rispondente ai requisiti di sicurezza sul lavoro per mancanza della chiave di sicurezza sul quadrante elettrico e del carter di protezione sul nastro trasportatore”. A dare spiegazioni sono chiamati R.C. e F.C., amministratori della ditta, insieme a F.M. e A.G., amministratori delle cooperative per cui lavorava lo sfortunato uomo. Tutti e quattro gli imputati hanno dichiarato la loro innocenza e ora il giudice dovrà sentire i testimoni della difesa.

LEGGI I DETTAGLI DEL TRAGICO EVENTO

Operaio stritolato, 4 rinvii a giudizio per omicidio colposo alla Colombo Spurghi