July 27, 2024
#Cronaca

Perché è sbagliato creare un hub immigrati all’ex Esselunga

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ex_esselunga vimercate.jpgNulla è ancora deciso, Ma da una decina di giorni nelle chat di centinaia di cittadini, gruppi di condòmini, sindaci, costruttori edili, proprietari di immobili, commercianti non si parla d’altro. Ovvero della possibilità, a lungo tenuta volutamente nascosta (alcuni sopralluoghi sarebbero stati fatti all’inizio di agosto), che presso l’ex Esselunga di Vimercate venga realizzato un hub per l’accoglienza degli immigrati, una struttura che, al momento, viene raccontata come una sorta di “centro di smistamento”, un polo di prima accoglienza in attesa di trovare la definitiva destinazione dei cittadini accolti in Italia.

La premessa è fondamentale: del progetto sono informati il prefetto di Monza, Patrizia Palmisani, il sindaco e l’Amministrazione di Vimercate, la proprietà dell’immobile, ovvero Esselunga, nel cui cda siede anche l’ex prefetto di Milano, Paolo Francesco Tronca, con una lunga esperienza all’interno del ministero degli Interni. Ma al momento questo progetto è soltanto un’ipotesi. Il Prefetto Palmisani si sarebbe già confrontata con il Viminale e qualcuno le avrebbe già fatto notare che la soluzione è da scartare.

Fatta questa premessa, l’hub immigrati in quella posizione, che rappresentò un baluardo strategico nella lotta al Covid, è una follia. Portare un centro di prima accoglienza in quel quartiere a ridosso del centro, senza nemmeno sapere per quanti ospiti e per quanti mesi o anni, snaturerebbe anni di lavoro e di progetti mirati alla riqualificazione residenziale del Quartiere Sud, che ha portato negli anni alla chiusura di un tratto di Monza-Trezzo e poi allo spostamento del supermercato.

Lontano da qualsiasi sfumatura politica, è un dato di fatto che i grandi centri di accoglienza portino con sè problemi di sicurezza. E sarebbe folle portarne un altro in una zona dove, proprio il Prefetto Palmisani, insieme alle Forze dell’ordine, è dovuto intervenire col pugno di ferro per riportare sicurezza e legalità dopo che nell’area ex Frette si erano ripetuti episodi di spaccio e violenza.

Un polo di quel tipo svaluterebbe il valore delle case e, in un momento delicatissimo per l’economia e per il settore edile, a partire dal drammatico aumento delle rate dei mutui, metterebbe a serio rischio la vendita dei nuovi alloggi realizzati in zona.

Dopo la conferenza pilatesca del sindaco di Vimercate, Francesco Cereda, che di fatto non ha detto nè sì nè no, buttandola inutilmente in politica, l’Amministrazione di centrosinistra non potrà non tener conto delle centinaia di firme raccolte dai residenti in queste ore.

Non da ultimo negli ultimi dieci giorni gli sbarchi si sono fermati e, fonti interne al ministero, fanno sapere che non c’è una necessità di strutture di questo tipo, a meno che non si voglia mettere a reddito l’immobile. E questo sarebbe due volte inaccettabile.

Se infine la Prefettura dovesse ritenere che la Provincia di Monza dovrebbe dotarsi di una struttura di smistamento dei profughi, eventualmente convertibile per le emergenze sanitarie, potrebbe convocare una conferenza dei sindaci e valutare di trovare un immobile che garantisca sicurezza e sostenibilità del contesto. Tutte caratteristiche che l’immobile di Vimercate non ha.