July 27, 2024
#Lettere

False fatture, ci scrive Gian Luca Brambilla: “Non vedo l’ora del processo”

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Spettabile Redazione di Concorezzo.org

 
sono il Gian Luca Brambilla di alcuni vostri recenti articoli. A Concorezzo credo che qualcuno mi conosca, in quanto sono quello “grand, gross…” ma se me lo consentite, sul ‘ciula’ devo proprio dissentire!  
Abbiate pazienza; capisco che il Mondo sia popolato di personaggi dalla doppia personalità, ipocriti, mentitori di professione, ma secondo voi, io, “Paladino Pubblico Anti Tasse’, Presidente dell’Osservatorio Fiscale della CCIAA di Monza e Vice Presidente Vicario di Confcommercio per Monza con Delega al Fisco …. mi metto a fare false fatturazioni? Siate cortesi, sono un uomo con tantissimi limiti e pieno di difetti, ma stupido proprio no! 
Adesso, per favore, fate il vostro lavoro di giornalisti in modo serio e professionale e andate ad indagare ‘chi’ mi ha mosso queste accuse, obbligando i magistrati di Monza ad indagarmi, forza! Andate a leggere le carte dei processi in corso (almeno cinque) che vedono contrapposti i fratelli Perotti dell’Autotrasporti Perotti di Concorezzo! Ricostruite la situazione (termine corretto dalla redazione, ndr) famigliare iniziata dopo la grave malattia che ha colpito il padre dei fratelli Perotti e che ha portato alla liquidazione di un’azienda con la perdita di 20 posti di lavoro. 
Informatevi sugli errori di fatturazione che ho scoperto in Perotti e che hanno portato nelle casse della società svariati milioni di euro, lavoro per cui non sono mai stato pagato e per il quale sono stato oggetto di critiche sul Corriere della Sera da parte del debitore (il Tribunale di Milano). 
Vi aspetto in Tribunale a Monza dove, con il mio “celeberrimo avvocato” porteremo un centinaio di testimoni tra Magistrati, Carabinieri, Poliziotti, Commercialisti, Sindacalisti, Avvocati, Consulenti del Lavoro, Direttori di Banca, Responsabili di Associazioni Imprenditoriali e ..semplici artigiani e operai che mi hanno visto lavorare quotidianamente per tre anni in via Aldo Moro, 1 a Concorezzo. 
Staremo a vedere chi ha lavorato “fittiziamente” tra me e i miei detrattori! Non vedo l’ora. 
 
Gentile Gian Luca,
 
abbia pazienza anche lei e rilegga meglio titolo e articolo. Nessuno le dà (ci mancherebbe!) del ciula o dello stupido e la posizione della difesa è nettamente delineata. Non sta però ai giornalisti fare i processi e tirare le sentenze (lo so che in Italia va di moda, ma non appartiene a questo giornale, per fortuna). I giornalisti hanno il dovere di raccontare: quello che abbiamo fatto noi è raccontare la notizia della fine delle indagini, illustrando il profilo professionale e storico dell’imputato e anticipando alcune tesi difensive che potrebbero ribaltare la sua posizione da imputato a vittima. Le abbiamo riservato semmai un trattamento di favore? Non credo, abbiamo dato la notizia in modo completo.
Le assicuriamo che, come facciamo con tutti, la vicenda verrà seguita fino alla fine, senza fermarci ai titoli di queste ore e riservando tutto lo spazio necessario, a partire da questa lettera di cui non condividiamo i toni qualunquisti (“fate il vostro lavoro in modo serio e professionale”), ma che siamo certi siano dettati dal momento.
 
Massimiliano Capitanio
direttore responsabile