Arriva il Milan e Palladino alza l'asticella

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La vigilia di Monza-Milan non è una vigilia qualunque al Centro sportivo Monzello, dove il padrone di casa Silvio Berlusconi non è presente fisicamente, ma virtualmente guarda dalla finestra in direzione dell’U-Power Stadium, dove domani alle ore 18 sarà di scena la sua nuova squadra contro quella che ha di fatto presieduto per 31 anni. Stesso turbine di emozioni per il vicepresidente e amministratore delegato Adriano Galliani che, a differenza del “patron”, è sempre stato un tifoso biancorosso, ma “in prestito” ai rossoneri per 31 anni come dirigente. Di riflesso anche l’allenatore Raffaele Palladino e la squadra sentono che non sarà una gara come tutte le altre. La speranza per i tifosi brianzoli è che non la “sentano” come nella partita di andata allo Stadio Giuseppe Meazza, finita 4-1 per i meneghini. La situazione è però diversa: all’andata il nuovo Monza stava muovendo i primi passi verso la salvezza che in questo 2023 si sta consolidando grazie al filotto di 8 risultati utili, mentre il Milan allora andava a mille e adesso sta invece cercando di risollevarsi dopo 5 gare senza vittoria. Il momento è tale che un pareggio potrebbe andare bene a entrambe le compagini. Palladino ha però affermato al termine della vittoriosa trasferta di Bologna che per il Monza è giunta l’ora di “alzare l’asticella”, ossia di non pensare più alla salvezza ma a guardare avanti: grazie alla penalizzazione di 15 punti inflitta alla Juventus è nono in classifica, quindi a 3 posizioni dalla qualificazione alla Conference League, distante 11 punti. Ma se ad alzare la Coppa Italia fosse la vincente delle semifinali tra Inter e Atalanta ecco che allora basterebbe il settimo posto per centrare lo straordinario obiettivo europeo, distante solo 2 punti. Naturalmente Palladino oggi in conferenza stampa ha fatto il pompiere sul fuoco appiccato non da lui, stando alle sue dichiarazioni: “Domenica scorsa ho detto quella frase perché l’ho sentita dire dai miei ragazzi. È vero che vogliamo alzare l’asticella, ma resteremo umili, benché consapevoli che con questa mentalità possiamo giocarcela con chiunque. Poi c’è da dire che stiamo bene e questa cosa ci stimola a salire in classifica. Nella sosta invernale abbiamo lavorato tantissimo, sia sotto l'aspetto fisico che tecnico-tattico. E i risultati stanno venendo fuori. Inoltre abbiamo fatto un salto di qualità dal punto di vista mentale, soprattutto nelle partite con squadre di livello superiore rispetto a noi e soprattutto fuori casa. Nel calcio come nella vita bisogna sempre avere ambizioni, giocarcela con tutti. Nella gara di andata a Milano disputammo una buona gara condita però da errori individuali. Anche nella gara di andata col Bologna persa 2-1 commettemmo errori individuali che nella partita di ritorno non abbiamo più fatto. Sono sicuro che domani faremo una grande prestazione anche se affronteremo una grande squadra piena zeppa di campioni. E Stefano Pioli è un bravissimo allenatore e una bravissima persona, da cui rubare segreti. Le nostre condizioni fisiche sono ottime, ma Carlos Augusto e Vignato ancora non ce la faranno a recuperare dai rispettivi infortuni. La difesa a quattro potrebbe essere una soluzione. Il tridente davanti sarà riproposto, forse già domani. Io stravedo per Gytkjaer: è un grande uomo che si impegna al 100%, alza il livello degli allenamenti, è un giocatore di un’intelligenza incredibile e sono sicuro che troverà spazio a breve. Comunque il Milan ha trovato compattezza difensiva dopo una serie di partite in cui aveva preso qualche gol di troppo. In attacco Leao quando parte poi ci vuole lo scooter per prenderlo. È un giocatore fantasioso che mi piace. Cercheremo di limitarlo da squadra, perché individualmente non sarà facile. Loro potrebbero avere anche Ibrahimovic che ho conosciuto nel 2006 nel ritiro della Juventus: è un ragazzo straordinario, col quale avevo un buon rapporto. Lo temo così come temo altri campioni del Milan. Noi a centrocampo abbiamo Pessina, un giocatore incredibile: a volte le partite le preparo partendo dalla posizione in cui decido di schierare lui. Può giocare ovunque perché ha un’intelligenza straordinaria. Io lo lascio libero di andare dove vuole. Non posso limitarlo, gli chiedo solo di giocare con la squadra. Perché domenica scorsa come sostituto di Carlos Augusto ho preferito spostare Ciurria invece che far giocare D'Alessandro? D’Alessandro è un leader all'interno del gruppo, ha aiutato la squadra ad andare in Serie A, è un ragazzo allegro, sempre positivo, si impegna sempre. La settimana scorsa l’ho provato come sostituto di Carlos, ma poi le scelte si fanno anche in base alla squadra avversaria. Comunque io conto molto su di lui. Che partita sarà per Berlusconi e Galliani? Per loro due non potrà essere come tutte le altre. Loro sono legati al Milan per la storia di vittorie che hanno ottenuto in 31 anni. Comunque domani sarà emozionante non solo per loro ma per tutto il mondo calcistico”.