Il Monza cade sul più bello, Europa ora lontanissima

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MONZA-LECCE 0-1
 
Il Monza chiude con l’amaro in bocca la stagione casalinga con una sconfitta contro il Lecce che invece festeggia alla grande essendosi matematicamente salvato con una giornata di anticipo. I biancorossi hanno così gettato alle ortiche la possibilità, seppur remota, di qualificazione alle coppe europee. Ora ci vorrebbe davvero una serie di miracoli infatti.
 
Protagonista negativo di giornata Christian Gytkjaer, all’addio alla maglia biancorossa dopo 3 stagioni in cui ha brillato praticamente solo nel finale del campionato scorso, quando nei play-off ha trascinato il Monza alla prima storica promozione in Serie A. Il “vichingo”, subentrato al 16’ della ripresa, si è dapprima fatto parare un rigore e in chiusura ha smanacciato il pallone nella propria area regalando un penalty agli avversari, che non hanno sprecato l’occasione di portarsi a casa 3 punti e salvezza.
 
Al tirar delle somme la formazione brianzola non avrebbe meritato la vittoria, ma il pareggio sì, anche se sarebbe servito a ben poco in ottica europea. La compagine allenata da Raffaele Palladino ha disputato una prova opaca, non tanto a livello tecnico, ma perlopiù sul piano atletico, evidentemente provata dal grande caldo che ha favorito la squadra più debole. E così dopo 5 vittorie e 3 pareggi nelle ultime 8 gare è arrivato questo stop inaspettato, ma comprensibile dopo un campionato giocato al di sopra delle possibilità e nonostante una partenza a handicap con Giovanni Stroppa in panchina.
 
Per questa partita Palladino, che aveva indisponibile per squalifica Caldirola, sostituito in difesa da Marlon, ha lasciato in panchina Sensi preferendogli a centrocampo Rovella. Il Lecce guidato dall’ex giocatore del Monza, Marco Baroni, era invece al completo.
 
Davanti ai 15039 spettatori dell’U-Power Stadium (tutto esaurito che mai era stato registrato nella storia dell’ex stadio Brianteo) si inizia con fiammate nel primo grande caldo di stagione. I due portieri non corrono però seri pericoli. Al 16’ il giallorosso Askildsen calcia a lato di sinistro, dopodiché si assiste alla sagra dei palloni intercettati all’ultimo passaggio, sia da una parte che dall’altra. L’unica palla che si avvicina ai pali della porta difesa dal leccese Falcone è quella calciata al 40’ da Mota e probabilmente è un cross sbagliato.
 
Palladino non è evidentemente soddisfatto e all’intervallo decide di sostituire Rovella e Petagna con Sensi e Birindelli spostando Ciurria nel reparto offensivo. La ripresa è scoppiettante: al 2’ Ciurria liscia la botta di sinistro da pochi passi. Al 13’ un calcio di punizione del biancorosso Caprari passa alto di poco. 3’ dopo Gytkjaer e Vignato rilevano Caprari e Mota. Il Monza ha il pallino del gioco e i salentini giocano di ripartenza, ma entrambe le formazioni senza mai arrivare a tirare in porta. Al 32’ Palladino ripropone Colpani dopo l’infortunio per Izzo passando alla difesa a quattro. La mossa dà i suoi frutti perché 3’ più tardi Colpani conquista palla a centrocampo, s’invola verso l’area avversaria e viene steso da Baschirotto: inizialmente l’arbitro fa proseguire ma richiamato dal Var concede il rigore; sul dischetto non va Pessina ma Gytkjaer: la sua esecuzione non è impeccabile e Falcone respinge. Dunque il “vichingo” chiude il suo periodo monzese come l’aveva iniziato cioè fallendo un rigore decisivo. Al 45’ l’arbitro decreta 8’ di recupero: quando mancano una quindicina di secondi al triplice fischio proprio Gytkjaer nella propria area devia il pallone con la mano; anche in questo caso l’arbitro Doveri fa proseguire ma richiamato dal Var lo assegna: sul dischetto va il brianzolo Colombo che trasforma. La curva ospiti esplode di gioia e si accendono i fumogeni. Doveri fischia la fine dopo 11’ di recupero.
 
In conferenza stampa Baroni si è emozionato: “Sono commosso perché ho da poco tempo perso mio papà di cui sento tanto la mancanza. Oggi abbiamo giocato bene contro una squadra forte e anche nella parte terminale della partita io credevo che avremmo potuto far bene fino alla fine perché ormai il gruppo ha un’identità forte. Il rigore concesso a Colombo, che non è il nostro rigorista, è stato meritato perché e stato troppo criticato in stagione”.
 
Palladino è abbacchiato ma non abbandona l’idea di arrivare all’ottavo posto: “Speravamo in un finale diverso per regalare gioia ai nostri tifosi che oggi sono stati bellissimi. C’è dispiacere da parte dei ragazzi, ma l’amministratore delegato Adriano Galliani a fine partita ci ha rincuorato dicendo che questa partita non cancella le 36 precedenti. Partita che è stata decisa da episodi perché la prestazione c’è stata, l’atteggiamento anche. A volte al 90’ abbiamo vinto le partite, oggi l’abbiamo persa. Se non abbiamo quasi mai tirato in porta è stato per meriti del Lecce che si è chiuso basso giocando di ripartenze. Però anche il Lecce non ha quasi mai tirato in porta. Riguardo al rigore sbagliato, ho deciso io di farlo tirare a Gytkjaer: ho chiesto a Pessina di lasciarlo a lui e per Matteo non c’è stato problema. Io comunque non ricorderò di Christian questa giornata ma il gol vittoria contro la Juventus. Domenica prossima a Bergamo contro l’Atalanta daremo tutto e quel che sarà sarà. Domani intanto sarà un anno dalla promozione in Serie A: io ero a casa ed è stato bellissimo”.
 
 
FOTO AC MONZA