Il Monza dice addio all'Europa ma vuole il 10° posto

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Il Monza sta per arrivare al capolinea del suo primo storico viaggio in Serie A. Domani alle ore 21 si darà l’ultimo calcio d’inizio della stagione al Gewiss Stadium di Bergamo, dove i biancorossi allenati da Raffaele Palladino saranno ospiti dell’Atalanta ancora in corsa per conquistare un posto in Europa League. Mal che vada gli orobici disputeranno la Conference League, mentre i brianzoli hanno visto sfumare ieri sera l’ultima possibilità di centrare la qualificazione alle coppe europee al primo colpo: la Fiorentina ha infatti vinto nell’anticipo e dunque nemmeno una eventuale estromissione da parte dell’Uefa della Juventus per via della manipolazione dei suoi bilanci potrebbe rimettere in gioco capitan Pessina e compagni. Per il Monza, attualmente 10°, la massima posizione raggiungibile è la nona, ma già la decima piazza significherebbe centrare l’obiettivo ottimistico posto la scorsa estate dal “patron” Silvio Berlusconi equivalente tra l’altro a un premio in denaro. La salvezza, ossia l’obiettivo minimo, è già stata conquistata con ben 6 giornate di anticipo sulla fine del campionato.
 
Con il sogno europeo ormai svanito l’attenzione dei media che seguono le vicende biancorosse si è quindi interamente riversata sul rinnovo del contratto, per un altro anno di lavoro, di Palladino firmato ieri col vicepresidente vicario e amministratore delegato Adriano Galliani. È stato lo stesso tecnico napoletano a voler introdurre la consueta conferenza stampa della vigilia con questo argomento: “Ringrazio la società per il rinnovo del contratto. Con Berlusconi e Galliani c’è grande stima, grande amicizia, grande fiducia. Promuovendo me dalla Primavera sono stati coraggiosi. Per quello che mi hanno dato non potevo non restare a Monza. Io avevo dato la mia parola a Galliani mesi fa, ma non volevo distogliere l’attenzione dal campionato. Ringrazio pure la squadra perché se ciò è successo è grazie ai giocatori per la stagione incredibile che hanno fatto. Ringrazio anche lo staff per il lavoro enorme e tutte le persone che lavorano al Centro sportivo Monzello perché hanno creato una grande famiglia. E poi ringrazio i tifosi che sono stati l’arma in più: meritano un 10 già da come si sono comportati nella mia prima partita, quella in casa contro la Juventus. Che campionato è stato? Si cresce nei momenti difficili. Le tre sconfitte consecutive di ottobre ci hanno fatto crescere tanto. Di momenti belli ce ne sono stati tanti. I ragazzi hanno davvero dato tutto. L’anno prossimo bisognerà avere la stessa mentalità, perché il calcio non ha memoria: la prossima stagione si ripartirà tutti da zero. Il Monza ripartirà dall'ossatura dei giocatori che non sono in scadenza di contratto e non sono in prestito. Ibrahimovic? È un grande calciatore, la cui possibilità di averlo con noi sarà valutata nelle prossime settimane. Ci sono tanti giocatori che vogliono venire a Monza… Comunque da lunedì programmeremo la nuova stagione. La società è ambiziosa e dunque la prossima stagione sarà più difficile. Prima di fissare degli obiettivi per la prossima stagione bisognerà vedere che giocatori arriveranno. Pertanto bisognerà aspettare il 1° settembre. Non disputeremo una coppa europea: riguardo alla nostra esclusione mi ha dato fastidio la non contemporaneità delle partite decisive per la salvezza della settimana scorsa perché il Lecce, sapendo già il risultato del Verona, credo che contro di noi abbia cambiato strategia, giocando più basso, non avendo più l’assillo della vittoria a tutti i costi. Domani bisognerà chiudere bene la stagione, ma sarà una partita difficile contro una squadra forte. Dall’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, ho imparato tantissimo: è stato il mio maestro, la mia fonte di ispirazione. Però, pur avendo tante cose in comune con lui non sono uguale a lui”.