Monza travolto in casa. Brocchi è in bilico

diaw.jpg

MONZA-VENEZIA 1-4
 
Una disfatta, un’umiliazione, come l’ultima volta in Serie B: all’U-Power Stadium il Monza perde 4-1 contro il Venezia, stesso risultato di 20 anni fa al “Penzo” della città lagunare e peggio del 2-3 patito in quel campionato nella gara di andata in Brianza. Gli arancioneroverdi hanno così vendicato la sconfitta per 2-0 subita in Veneto lo scorso 11 dicembre, portandosi a solo 1 punto dai biancorossi.
 
Il Monza di Cristian Brocchi, che rischia l’esonero (si fanno i nomi di Aurelio Andreazzoli e Roberto Donadoni come suoi sostituti), è attualmente una squadra senza né capo né coda, che si contorce su sé stessa e si pavoneggia dei suoi bei colori, del “pedigree” delle sue “figurine” più illustri, senza mostrare schemi e ritmo da “grande” di Serie B. Anche oggi si è assistito al solito “titic-titoc” a 2 all’ora, senza un dribbling; e pure le rare verticalizzazioni sono risultate imprecise. La forma fisica, poi, è preoccupante: a ogni scatto i lagunari si mangiavano metri ai biancorossi. Il Venezia sì che ha fatto un figurone, prendendosi la palma di miglior compagine vista quest’anno; tecnica, tattica, gambe, cuore e cervello: non è mancato niente al gruppo allenato da Paolo Zanetti. Gli arancioneroverdi hanno giocato come se fosse una finale play-off, i “nostri” come se fosse l’amichevole di preparazione estiva.
 
Se Brocchi non ha potuto contare sugli infortunati Lamanna, Barillà, Barberis, Balotelli e Gytkjaer, Zanetti ha dovuto fare a meno di Lezzerini, Vacca, Dezi, Karlsson e Forte. In porta per il Monza è dunque tornato Di Gregorio e in attacco Diaw, mentre a Donati e D’Errico il tecnico milanese ha preferito rispettivamente Sampirisi e Boateng. Il sistema 4-3-1-2, tonato in auge con la Reggiana, è stato riproposto con risultati disastrosi.
 
Il Venezia colpisce al primo affondo: è il 6’ quando l’ottimo Johnsen crossa dalla destra per Di Mariano che tocca per Aramu, bravo a insaccare con un sinistro chirurgico. Al 15’ Mota viene anticipato d’un soffio da Molinaro in area lagunare. 2’ dopo è invece Maleh a non arrivare per un attimo su un altro cross dalla destra di Johnsen. Al 19’ il Venezia raddoppia: Fiordilino scodella in area per Johnsen ma Di Gregorio gli chiude lo specchio della porta, però la sfera rimpallata finisce proprio sui piedi di Aramu che con un pallonetto insacca di nuovo. La reazione del Monza porta a una mischia al 23’ e a una bomba da 30 metri di Scozzarella a lato 1’ dopo. Il pessimo Boateng calcia al volo da centro area altissimo al 43’.
 
All’intervallo Brocchi inserisce Anastasio e D’Errico rispettivamente per Carlos Augusto e Frattesi. Al 5’ c’è una mischia in area monzese da trattenere il fiato. All’8’ su cross dalla sinistra di Molinaro arriva Fiordilino in corsa che manda alto. 3’ dopo Boateng aggancia proprio Fiordilino in area e l’arbitro assegna un rigore che Aramu trasforma. Quindi l’attaccante che ha giocato con gli antidolorifici si porta a casa il pallone… Passano 2’ e Armellino accorcia le distanze con una conclusione da fuori area. D’Alessandro e Maric rilevano Boateng e Diaw, ma è sempre il Venezia a dare lezione di calcio. Al 19’ Maleh si fa rimpallare il tiro da ottima posizione. Al 21’ si assiste a un’azione travolgente di Maleh che si beve mezza squadra del Monza ma alla fine si fa soffiare la sfera da Di Gregorio. 1’ dopo entra Colpani per Scozzarella. Al 27’ Johnsen viene lanciato a rete ma conclude sulla traversa. Il Monza si fa vivo 2’ più tardi con un sinistro di Anastasio che viene deviato in corner da Pomini. Al 37’ Pirola fa sponda di testa per Armellino che a sua volta di testa colpisce debolmente consentendo a Pomini una facile parata. Al 41’ Esposito fa quello che vuole in area biancorossa e infila Di Gregorio in diagonale. Nel recupero Mazzocchi spreca il pallone del 5-1.
 
Per Brocchi il problema è nel “carattere della squadra. Non ha funzionato l’approccio alla gara: siamo partiti molto male. Avevamo preparato la partita in maniera più aggressiva e invece è stata messa in campo poca energia di quella chiesta. Abbiamo preso 2 gol a difesa schierata. Poi tutto è diventato più difficile perché loro hanno giocato di ripartenze. I dati dicono che non riusciamo mai a reagire a un gol preso. Ci assale la frustrazione. Anche per questo motivo – e qui arriva il patetico appello del tecnico biancorosso - abbiamo bisogno di aiuto, di sostegno. C’è bisogno di creare positività nell’ambiente. Bisogna remare tutti dalla stessa parte. Non dobbiamo fare della sconfitta di oggi una tragedia”. Ci mancava che dopo 3 punti nelle ultime 3 partite, con 3 gol fatti e 5 subiti, si cercassero alibi all’esterno dello spogliatoio. Anche oggi, dopo l’1-4, in 6’ di conferenza stampa non si è mai preso la colpa di nulla. Ah, che destino cinico e baro che gli è capitato: allenare la squadra di proprietà di un signore che ogni 6 mesi gli compra 10-15 giocatori che le altre società della stessa categoria non si possono permettere…
 
 
FOTO BUZZI