Palladino spera di festeggiare la salvezza nel week-end

palladinomonzello.jpg

Domani il Monza potrebbe conquistare matematicamente la salvezza con ben 6 giornate di anticipo. Vincendo a La Spezia contestualmente a una sconfitta del Lecce e a una non vittoria dell’Hellas Verona la squadra biancorossa centrerebbe l’obiettivo minimo di inizio stagione. L’obiettivo massimo è il 10° posto richiesto la scorsa estate dal “patron” Silvio Berlusconi, ancora ricoverato all’Ospedale San Raffaele di Milano (attualmente il team brianzolo è al 12° posto), mentre il sogno è la qualificazione alla Conference League, per cui oggi come oggi bisognerebbe arrampicarsi fino al 6° posto ma tra qualche settimana, se si verificassero certi scenari in Italia e in Europa, potrebbe bastare arrivare qualche posizione più indietro. Contro lo Spezia, battuto all’U-Power Stadium 2-0 quando allenatore degli aquilotti era ancora Luca Gotti, sarà però un match difficilissimo perché la squadra ora guidata da Leonardo Semplici è al quartultimo posto e con solo 1 lunghezza di vantaggio sull’Hellas Verona. I bianconeri sono affamati di punti e non vorranno certo perderne allo Stadio Alberto Picco contro la matricola Monza. D’altra parte al tecnico Raffaele Palladino piacerebbe assaporare il gusto della terza vittoria consecutiva, già provato proprio quando si è insediato sulla panchina biancorossa (e tra l’altro il terzo successo era stato proprio contro i liguri di ponente). “L’obiettivo è sempre quello di fare una grande prestazione – ha dichiarato in conferenza stampa – Quella di domani potrebbe essere la vittoria più importante dell'anno perché potrebbe permetterci di raggiungere la salvezza, che per noi equivale alla conquista dello scudetto. Anche se veniamo da un periodo positivo domani sarà una partita difficile. Gotti e Semplici sono due allenatori diversi. Prima gli spezzini si difendevano più bassi, erano più compatti. Adesso sono allenati molto bene e secondo me in alcune partite sono stati sfortunati. Lo Spezia è una squadra coraggiosa, che sa giocare bene a calcio, con grandi individualità e ben preparata fisicamente. Si giocherà su un campo difficile, con tifosi caldi: dovremo avere il coltello tra i denti e pensare che sarà uno scontro diretto per la salvezza. In questo periodo stiamo facendo bene sia la fase difensiva che la fase offensiva. Stiamo arrivando davvero a un livello molto alto. Mi piace pensare che a ogni singolo ragazzo io abbia dato almeno un 1% di miglioramento. Per certi giocatori mi è piaciuto trovare posizioni nuove in campo. Pessina? Siamo stati compagni di squadra ma anche di stanza proprio a La Spezia per mezza stagione. Matteo è il nostro capitano, è un ragazzo fantastico, con un’intelligenza fuori dal comune sia in campo che fuori. Ma nello spogliatoio si vogliono tutti bene: non a caso arrivano i risultati positivi. Mota? Gli serve ancora capire che è forte perché lui non lo sa ancora. È un giocatore straordinario, che può coprire tutti i ruoli dell’attacco. Per me sta esprimendo il 60%-70% delle sue potenzialità. Io sono felice di lui e degli attaccanti che ho: si muovono alla grande; manca loro solo un po' più di incisività. La società comunque è già pronta per operare sul mercato. Però la squadra da costruire dipenderà da quale sarà il torneo o quali saranno i tornei che disputeremo l'anno prossimo. L’ottavo posto sarebbe un sogno. Ho chiesto ai ragazzi di giocare al massimo queste ultime partite per vedere dove possiamo arrivare. Ci sono anche da regalare gioie alla proprietà che è molto ambiziosa. Comunque cercheremo di arrivare nella parte sinistra della classifica. Le vittorie sono tutte belle, ma quando entro nello spogliatoio dopo una partita penso già a quella successiva e dunque non riesco a godermi l’eventuale vittoria. Credo che la vittoria più bella sarà quella che ci darà la salvezza, anche perché all'inizio del mio lavoro sembrava impossibile da raggiungere. Il rinnovo del mio contratto? Ne vorrò parlare a fine campionato. A me non interessano i soldi, ma il progetto della società. Qui a Monza c'è un progetto e una società ambiziosa. Quindi stiamo tutti sereni e tranquilli. Io sono una persona riconoscente. Gli allenatori in Italia sono bravi perché c’è una scuola di prim'ordine. Al corso di Coverciano, poi, insegnano tanto. Credo, però, che bisogna far giocare di più i giovani”.