Per il Monza un pareggio amaro nel recupero

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MONZA-VICENZA VIRTUS 1-1
 
Il solito atteggiamento tattico scriteriato punisce il Monza nel recupero della gara rinviata lo scorso 17 ottobre a causa dei 9 giocatori brianzoli in isolamento domiciliare obbligatorio per motivi sanitari. Cristian Brocchi, il tecnico alla guida della “fuoriserie” allestita dal “patron” Silvio Berlusconi e dall’amministratore delegato Adriano Galliani, si ostina a gettare tutti i suoi uomini davanti a fare densità, salvo poi piangere lacrime di coccodrillo quando non vince per aver subito gol da contropiede come oggi. Perché anche oggi, contro un’altra neopromossa come il Vicenza Virtus (ex Bassano Virtus, antisportivamente trasferito un anno e mezzo fa nel capoluogo provinciale dal “patron” Renzo Rosso), il Monza ha sbandato vistosamente in occasione di tutte le ripartenze avversarie e se non ha perso lo deve all’imprecisione degli avversari e a qualche recupero semi-miracoloso della coppia di centrali difensivi Paletta-Bellusci. Insomma, la figuraccia fatta nel primo tempo di Lignano Sabbiadoro contro il Pordenone non è bastata a chi siede in panchina per intervenire a porre dei correttivi tattici: siamo alla testardaggine che si trasforma in autolesionismo. Così si gettano via punti preziosi per la corsa al raggiungimento di quella Serie A obiettivo unico della dirigenza. Brocchi è però fortunato perché le pretendenti sono tante e si tolgono punti a vicenda: la zona promozione diretta è solo a 4 punti e sarebbe facilmente raggiungibile se ci fosse un gioco fatto più di verticalizzazioni che di giropalla orizzontali peraltro spesso lenti e dunque inconcludenti.
 
Se da una parte il tecnico milanese non ha potuto disporre degli infortunati Finotto e Gytkyaer, dall’altra Domenico Di Carlo lamentava le assenze di Nalini, Pontisso e Ierardi. Un po’ per forza (Maric per Gytkyaer) e un po’ per “turnover” (Sampirisi e Fossati rispettivamente per Donati e Barberis), Brocchi ha cambiato alcune pedine rispetto alla sofferta partita di sabato scorso giocata sempre all’U-Power Stadium e sempre con una neopromossa, la Reggina, battuta per 1-0. Di Carlo ha recuperato in extremis alcuni giocatori che erano positivi al “coronavirus”, schierando tra i vari titolari due nomi più o meno noti da queste parti: l’’“ex” Bruscagin e il figlio di Beruatto del Monza promosso in B nel 1976 e che sfiorò la promozione in A nei due anni successivi. Da segnalare, poi, la curiosità dei due fratelli Rigoni uno contro l’altro: peccato che non abbiano incrociato i tacchetti perché Nicola del Monza era in tribuna per scelta tecnica e Luca del Vicenza in panchina.
 
Visto come ha giocato Fossati oggi, Rigoni in campo sarebbe stato meglio. Il muggiorese è infatti incappato in una giornata no. L’errore peggiore è quello registrato al 7’, quando regala un pallone “sanguinoso” agli avversari che in un 3 contro 1 riescono, con Dalmonte, a tardare così tanto il tiro che Bellusci fa in tempo in scivolata a far impennare la sfera, poi deviata in corner con un colpo di reni da Lamanna. Gol sbagliato, gol subito, e infatti al 18’ il Monza passa in vantaggio: c’è un traversone di Sampirisi dalla tre quarti per Maric che salta più in alto di tutti e di testa manda la palla nell’angolino. I padroni di casa cercano il gol del raddoppio, ma Mota con una conclusione a giro trova il portiere Perina e due volte Maric non trova lo specchio della porta (comunque finalmente molto positiva la sua prestazione). Prima dei tentativi del bosniaco naturalizzato croato gli ospiti avevano rischiato l’autogol con Da Riva. Nel finale di tempo un destro di Dalmonte esce a lato di poco.
 
Nella ripresa il Monza perde gli equilibri e si scatena il contropiede berico. Già al 7’ Gori supera Fossati e spara un gran destro parato in due tempi da Lamanna. Il mediano di casa viene sostituito da Barberis e Boateng dal limite calcia a lato di poco. Le ondate di ritorno vicentine fanno male alla retroguardia brianzola e difatti al 12’ l’ennesimo contropiede consente stavolta a Dalmonte di gioire dopo uno splendido tiro che uccella Lamanna. La reazione del Monza è timida con Boateng, Mota (2 volte, ma oggi aveva le polveri bagnate), Barillà (subentrato a D’Errico assieme a Machìn per Boateng) e Frattesi. Il Vicenza prova il colpaccio con Bruscagin e il subentrato Meggiorini, ma Lamanna è attento. Negli ultimi minuti in campo c’è anche Marin al posto di Maric, ma il risultato si fissa sull’1-1, lo stesso dell’incontro amichevole giocato prima dell’inizio del campionato a Lumezzane.
 
In sala stampa Brocchi prima ha commentato un’altra partita (“È un pareggio difficile da mandar giù perché la squadra meritava la vittoria. Abbiamo costruito tante occasioni da gol”) e poi ha dato la colpa del mancato successo agli attaccanti (“Manca la cattiveria giusta per chiudere le partite”).
 
Il prossimo appuntamento col campo è per domenica prossima, quando alle ore 15 il Monza sarà ospite della Reggiana al Mapei Stadium di Reggio Emilia.
 
 
FOTO BUZZI